Le ore supplementari rappresentano il tempo di lavoro svolto oltre la durata stabilita contrattualmente. Le ore supplementari non vanno confuse con il lavoro straordinario, che si riferisce alla durata del lavoro che eccede la durata massima prevista dalla legge. L’azienda formatrice può chiedere agli apprendisti di prestare delle ore di lavoro supplementari, tuttavia i minorenni beneficiano di una protezione particolare. La durata massima del lavoro giornaliero non deve superare le nove ore, ore supplementari incluse, ripartite su una giornata di lavoro della durata massima di dodici ore, pause incluse. Se durante il tempo di lavoro sei chiamato a seguire dei corsi presso la scuola professionale, la durata dei corsi rientra nel computo delle ore di lavoro. Le ore supplementari vengono in genere compensate con tempo libero di pari durata o in denaro con un supplemento salariale di almeno il 25%. Per gli apprendisti la compensazione in tempo è di gran lunga più vantaggiosa, dato che il supplemento è calcolato su un salario di fatto molto modesto. I contratti collettivi di lavoro (CCL) prevedono talvolta delle indennità salariali migliori che vengono applicate anche agli apprendisti. In alcune aziende, per le ore supplementari gli apprendisti percepiscono un salario corrispondente al salario minimo, poiché il lavoro supplementare non rientra nella formazione. Non è ammesso chiederti di fare delle ore supplementari come punizione. Se devi fare spesso delle ore supplementari, parlane con il tuo orientatore professionale.